A te che sei piccolo e un po' grande, che con i tuoi discorsi seri e precisi a volte ci stupisci e spesso ci dimentichiamo della tua età.
A te che sei piagnone,anarco insurrezionalista, prepotente, orgoglioso, dispettoso e permaloso, ma che sai farmi sciogliere con i gesti generosi del tuo cuore grande -"Uhhh è finito l'uovo di Pasqua!" "Tieni zia Fio, mangia il mio che a casa ne ho tanti"-.
A te che urli per essere ascoltato e col tempo imparerai che urlando non si è mai detto nulla.
A te che balli sghembo, che parli con la esse un po' blesa e ami costruire gli alberi di natale, le casette, il presepe e qualunque altra cosa, per il puro gusto di distruggerla.
A te che sei finito in quel lettino nel quale nessun bambino dovrebbe mai finire e che con gli occhioni grandi mi guardavi e mi si stringeva il cuore...e qualche giorno dopo, come solo i piccoli di "uomo vero" sanno fare, saltellavi felice avanti e indietro.
A te che quando sei venuto a trovarmi a Milano, mi cercavi in aereo, perchè Super N. ad ogni aereo che passa ti racconta che sopra c'è zia Fiona e tu, come da logica, credevi che io vivessi lì.
A te che vuoi disegnare sempre e solo: una stella, una luna, una nuvola e il sole esattamente come dici tu, altrimenti strepiti e ti arrabbi.
A te che ciucci il pollice come tua personalissima forma di relax e nell'impeto di gelosia hai detto al cuginetto neonato: "solo i bambini grandi possono ciucciarsi il pollice".
A te che quattro anni fa eri piccolo e rosa e appena nato mi stringevi l'indice e insieme mi rubavi il cuore.
A te che da quando sei arrivato ci hai reso una famiglia più bella.
A te che oggi diventi quattrenne e io non posso essere lì a casa perchè la Calabrifornia è troppo lontana e a noi, stupidi adulti, un compleanno sembra un giorno banale.
A te, tanti auguri di Buon Compleanno, piccolo G. da zia Fiona
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