Perchè Capitano tutte a me!? Si chiese Fiona... perchè sei bionda fuori e anche un po' dentro, si rispose.

mercoledì 22 agosto 2012

Vorrei

Vorrei essere al riparo.
Vorrei aver trovato il mio posto nel mondo, la mia dimensione.
Vorrei il caldo focolare al quale fare ritorno.
Vorrei essere pronta e avere qualche certezza.
Vorrei navigare con una mappa più precisa e non solo a vista.
Vorrei che la metà della mela fosse quella giusta e non quella bacata.

Nella vita l'importante e' il viaggio, non la meta, ma  quando si gira in tondo, anche il viaggio rischia di divenir vacuo.

sabato 14 luglio 2012

Il discorso del(la) testimone

La testimone voleva fare il discorso di auguri agli sposi, ma siccome la testimone si sentiva terribilmente imbarazzata difronte ad una folla di parenti sconosciuti, e siccome non voleva imbarazzare la sposa,che poi sarebbe stata il centro del suo discorso; la testimone decide di farlo nella maniera che meglio le riesce,cioè via post.

L'amica S. si è bisposata con il suo amore, forza dell'ordine F.
Dopo averlo conosciuto,frequentato e fortemente voluto, ha coronato il suo desiderio (non parlo di sogno perché l'amica S. odia quando sono melodrammatica).

Fiona ha testimoniato,firmato, riso perché l'amica S.(l'altra testimone) faceva il playback sulle preghiere che non conosceva, mentre Fiona e il padre della sposa andavano a braccio su alcune preghiere, concordando su passaggi fondamentali.

Fiona ha anche ballato,ma non ha fatto il discorso della testimone.

Fiona deve a S. la sposa, molti ricordi belli e divertenti, legati a un passato leggero, fatto di uscite,amiche e libri.

Un passato che sembra lontanissimo oggi,ma che le lega indissolubilmente, nonostante la vita e gli impegni di ogni giorno le tengano distanti.

Fiona ha sempre invidiato (di un invidia buona e sana) all'amica S., la sua determinazione e la sua capacità di far fronte alle cose.

Fiona però ringrazia l'amica S. soprattutto perché, in un momento della vita molto complesso, in cui Fiona si stava lasciando trascinare verso il fondo, in cui le acque torbide dell'elaborazione del lutto le rendevano la visione del futuro buia e difficile, l'amica S. l'ha presa per mano, senza lasciare che Fiona se ne accorgesse e, insieme all'altra amica S.(l'altra testimone), l'anno portata fuori dal pantano.

Fiona inoltre deve rimborsare l'amica S. di un 27 in Economia dei Mercati Internazionali, perché senza l'amica S. Il modello dell'amico dornbusch, sarebbe rimasto un universo oscuro!

Wedding Chronicles

Fiona ha cominciato il wedding tour 2012.
Quello dal quale e' partita l'idea del blog.
Quello per il quale era stato budgettato l'utilizzo dell' intero premio annuale...premio che, haiFiona, non e' stato percepito ne da lei ne dall'intera società.
...In base a ciò il forecast di fine tour, vedrà un drammatico profondo rosso contabile.

Ma a parte queste bieche considerazioni legate al vile denaro, Fiona si e' molto divertita!

Ha visto luoghi incantevoli all'ombra del vesuvio.
Ha rivisto vecchi compagni dell'università.
Ha optato per un abito a dir poco succinto, che ha, nell'ordine:
1) generato l'interesse di tutti gli esseri dotati di testosterone;
2) ha fatto rischiare un colpo apoplettico a un nonnino partenopeo;
3) le ha garantito una bottiglia di bollicine fuori carta dei vini.

Ma soprattutto questo matrimonio le ha mostrato una realtà italiana incredibile ai più.

Mentre il lato Napoletano del matrimonio sedeva compostamente a tavola, Fiona, a capo della fazione Milanese, sfoderava le sue doti da ballerina di zumba trascinando fior di laureati sulle note di una dozzinale canzone latina che fa CECERERECE-CECERERECE.

Con buona pace degli sposi che la guardavano con l'aria di chi guarda la zia matta e tra se dice "non possiamo farci nulla, ce la dobbiamo tenere così".

mercoledì 6 giugno 2012

Stanchezze e piccole invidie

A volte Fiona è stanca, stanca di pensieri, vicissitudini e piccoli o grandi problemi che si presentano sulla sua strada e su quella dei suoi cari.

Stanca dei consigli dei tuttologi che saprebbero sempre cosa fare, come farlo e soprattutto quando farlo, con tempismi che neanche gli sceneggiatori di beautiful farebbero meglio.

Stanca delle parole di circostanza, dei visi falsamente contriti, di chi ti ascolta perché aspetta in cambio qualcosa o solo perché in fondo ha più voglia di dire la sua che di ascoltare realmente.

Perché a volte quando una persona si sfoga lo fa solo per non parlare contro il muro, non ha bisogno di delucidazioni filosofiche,ma di qualcuno che stia buono e zitto ad ascoltare, magari anche con l'aria un po' interessata.

In quei momenti di stanchezza, Fiona prova un brutto sentimento e si sente anche una pessima persona, ma ha il coraggio di ammetterlo a se stessa e pubblicamente.

Fiona a volte,stupidamente o giustamente non si sa, si trova ad invidiare di un invidia piccola e maldestra quelle persone che hanno una vita più semplice e leggera.
Una vita nella quale qualcuno si premura per loro e non devono affrontare tutto sempre da sole, una vita in cui possono mollare i remi e lasciare che qualcun altro si occupi della conduzione della nave.

Pensa a quelle donne che hanno prima una famiglia e poi un marito che si occupa di tutto, mentre loro possono premurarsi di abbinare la borsa alle scarpe o di bere esattamente 2,5lt di acqua al giorno perché è molto utile per la ritenzione idrica.

Pensa,quando è stanca e la giornata è andata peggio del solito, che loro siano delle privilegiate, adagiate in quella bambagia tipica di chi non prende una posizione.

Poi, quando tutto questo passa e Fiona raggiunge anche solo uno dei suoi piccoli obiettivi, si dice che forse è meglio andare in giro con la borsa non abbinata alle scarpe e con una leggera buccia d'arancio sulle chiappe, piuttosto che dover sempre dire grazie a qualcuno.

sabato 2 giugno 2012

Detersivi e soddisfazioni disincrostanti

Fiona odia sopra ogni cosa fare le pulizie.
Lo dice con schietta onestà e senza temere che qualcuno possa dire: "ma come?! Io adoro il sabato mattina, dopo una settimana di lavoro, dilettarmi a spruzzare sgrassatore a destra e a manca!"

Infatti in uno dei suoi sogni più reconditi Fiona è la vincitrice del Superenalotto e ha uno stuolo di persone di servizio che si occupano di tutto.

Detto ciò, fintanto che la vincita non avverrà, per decenza, Fiona ritiene di dover sanificare l'ambiente casalingo.

Questa mattina quindi ha provveduto a tale incombenza partendo dalla sua stanza preferita, il bagno.

Mentre si accaniva con inaspettata malvagità sulle piastrelle del box doccia si è posta il primo interrogativo della giornata:chi sa se Kafka, Calvino o Montale hanno mai tratto ispirazione per le loro opere dalla pulizia del bagno..
Data la ovvia risposta Fiona ha capito che non vincerà mai un Pulitzer,se ne è fatta una ragione e ha inforcato il nuovo detersivo.

La finissima tecnica di scelta dei detersivi per la casa è equivalente all'amore per i lavori domestici, quindi Fiona acquista quelli in offerta,con buona pace di Wonder N. che è più una "casalinga di Voghera", e rimane nei secoli fedele agli stessi marchi. Insomma lei è una che non scambierebbe il suo fustino per 2 di marca diversa, Fiona invece consegnerebbe tutti e tre i fustini al tipo insieme alla cesta dei panni sporchi.

Il nuovo detersivo da bagno di Fiona è un anticalcare strafamoso, ed in effetti Fiona tra uno spruzzo e una passata di spugna si è trovata a gioire dell'efficacia di tale prodotto.
Era proprio una sorta di soddisfazione, così si è fermata un secondo a guardarsi dall'esterno...

Mocio in mano, canotta, mutanda stinta e mollettone in testa, cantando sulle note dei depeche mode una canzone che fino a qualche anno fa ballava in disco con un moijto al posto del Mocio e decisamente vestita meglio.

I tempi sono proprio cambiati e questa soddisfazione da anticalcare porta a pensare che,forse, Fiona sta proprio invecchiando.

venerdì 1 giugno 2012

L'ansia che ti assale

Ecco lo sapevo, neanche un’idea… ero certa che sarebbe finita così, posso spremermi le meningi, ragionare dei massimi sistemi, leggere la Bibbia al contrario, ma non riuscirò a cavare un ragno dal buco.

Che poi perchè si dice cavare il ragno dal buco? Chi avrà interesse a tirar fuori un aracnide, orrendo, zamputo e potenzialmente velenoso  dalla sua casa, io lo lascerei lì.
Che già una volta, ad un ragno, ho lasciato in concessione l’utilizzo esclusivo del bagno, tanto mi faceva schifo schiacciarlo o prenderlo e lanciarlo dal balcone. Con tutte quelle zampe poi, alcuni hanno anche i peli…

…In effetti, però, dovrei farmi una ceretta, sono imbarazzante. Con questo falso mito che i pelazzi delle bionde non si vedono, vado anche in palestra con i pantaloni a tre quarti.
Che peraltro non dovrei metterli neanche senza peli, sti benedetti pantaloni, dato che ho i polpacci da calciatore che, si sa, su una donna non son mai belli.

Però con i tacchi, se portassi i tacchi un po’ di più, mi slancerebbero, invece vado sempre in giro con le ballerine, come se avessi le gambe lunghe e affusolate.

Mmm le ballerine, che invidia! Io avrei voluto fare la ballerina da piccola e invece Wonder N.  niente- Wonder N. è la mamma di Fiona-, “vai al conservatorio!” le diceva… così oggi ho il culo largo, le gambe non affusolate e le unghie inguardabili a suon di smangiucchiarle per sei anni.

Però, dovrei fare anche la manicure, ma mi fa schifo farmi tagliuzzare le pellicine da sconosciuti, e poi per fare la copertura dell’unghia con il gel quanti soldi ci vogliono?! nooo troppi.

Fiona è in ansia cosmica da eccesso di novità, non trova assolutamente nulla da scrivere e lascia la sua mente vagare verso lidi inutili.

Promette di fare di meglio, forse, quando l’ansia si placherà.

mercoledì 30 maggio 2012

La mia relazione più duratura

E' una cosa seria, sono anni che stiamo insieme.
Fiona lo sa, se l'è detto l'altro pomeriggio mentre percorreva un'anonima stradina laterale del centro.

Le è parso chiarissimo quando si è trovata davanti al naso un roseto inaspettato, proprio lì, tra discutibilissimi palazzi anni settanta che, a suo avviso, deturpano larga parte della città.

Sono ormai 12 anni che si frequentano, sembra ieri il primo giorno,ma 12 anni sono davvero tanti.
Anni di amore e odio,adattamento e difficoltà.
Ha pensato di lasciare e sostituire la metà della mela con un'altra metà, ma alla fine non l'ha mai fatto.

Sono stati anni di estati torride, inverni gelidi e autunni malinconici.
Ma quando arriva la primavera Fiona se lo ricorda.

È l'aria tiepida e il sole piacevole che scalda.
Sono le sere alle colonne di San Lorenzo con i loro abitanti colorati.
Sono le passeggiate all'altezzoso corso Sempione.
Sono i navigli, placidi e melmosi che sono sovra sfruttati e deturpati da certi locali.
Sono gli alberi di Via Bocconi che ogni primavera, con le loro verdi e prepotenti fronde,le ricordavano che un'altra estate era alle porte.

Sono quei piccoli luoghi che ama profondamente come piazza sant'Alessandro.
Sono il tram con le panche di legno e la nebbia fine dei giorni uggiosi.

La relazione più duratura che Fiona ha mai avuto è di certo con questa città.
Bella, cattiva, amata, snob, odiata,frenetica al limite dell'isterico.
Crudele e allo stesso tempo generosa e piena di opportunità.

Milano non è New York maaa...
«Tutt el mond a l'è paes, a semm d'accòrd, ma Milan, l'è on gran Milan.»

martedì 29 maggio 2012

Ogni Principessa ha una Principesca Laurea

La coronazione di ogni percorso di studi è il giorno della Laurea.
Quel giorno lì sei pervaso da un'ansia da prestazione cosmica, hai paura che si smaglieranno le calze e ti sporcherai la giacca e ti scenderà una candela dal naso proprio nel momento in cui sarai proclamata.
Tutto contemporaneamente e sotto gli occhi di tutti.

La supermegadimoda Università B., dopo aver costruito con i soldi di Fiona un nuovissimo istituto dallo stile neoclassico e dal dubbio gusto, ha fregiato i suoi studenti della prestigiosa possibilità di sedere in cattedra il giorno della discussione.

Nel senso che, il laureando siede in cattedra in un aula ad anfiteatro con davanti la commissione di laurea, seduta al primo banco, e dietro tutta la platea di amici e parenti che vengono a guardare.

Ecco, diciamo che l'ansia da prestazione, con tutte quelle facce che ti guardano, si moltiplica almeno per tre.

Quel giorno Fiona aveva preparato l'abito le scarpe e la biancheria sul letto.
Super N. ha guardato il feticcio portafortuna della figlia, delle ormai slabrate e stinte mutande color corallo e ha esclamato: "non vorrai mettere proprio quelle!" e Fiona ha risposto "Certo che sì Super N., mi hanno accompagnato per 30 esami, vuoi che mi abbandonino proprio il giorno della laurea?!"

Così oggi al mondo Fiona dichiara che, sotto un meraviglioso tailleur e sopra delle bellissime scarpe, stavano nascosti dei mutandoni della nonna che neanche Bridjet Jones avrebbe saputo fare di meglio.

Ma la Fiona-fortuna non finisce qui. Infatti, prima della proclamazione, è uso che tutti i parenti/amici abbandonino l'aula e rientrino dopo la delibera del voto, per la proclamazione.

Così nell'enfasi del momento della proclamazione Fiona rientrò in aula e a seguito tutta la famiglia.
Proprio nel mentre il presidente stava per proclamarla, sorella I. ha ben pensato di fare qualche gradino per ottenere delle foto migliori...
tra un gradino e l'altro sorella I. si è spalmata a terra con un tonfo secco che neanche un blocco di tufo lanciato dal primo piano avrebbe fatto più rumore.
Fiona non l'ha vista ma se la immaginava a pelle di leopardo per terra, con indosso la affatto vistosa pelliccia da moglie dello yeti che indossava.

L'intera commissione è scoppiata in una fragorosa risata ed il presidente l'ha proclamata, testualmente:
"Dottoressa in Economia delle Istituzioni e bla, bla, bla, si insomma lo sappiamo"

Anni di studio e Fiona è una dottoressa bla,bla,bla... che amarezza.

lunedì 28 maggio 2012

L'Ossitocina e la Trombafollia

"Non posso più farne a meno, devo sentirlo assolutamente, non posso aspettare che mi chiami lui!"
Ha esclamato l'amica che fino a tre giorni prima si riferiva allo stesso uomo chiamandolo "quello lì con cui esco".

"Ma perchè?" risponde Fiona, "perchè dici così se fino alla scorsa settimana lo avresti serenamente chiuso in uno sgabuzino per tutto il wend pur di non uscire con lui".
"Non lo so, ma dopo lo scorso wend, passato a casa sua, ho capito che lui è proprio quello giusto, ho voglia di sentirlo sempre, di vederlo sempre e se non si fa sentire mi prende malissimo e il mondo mi è nemico"

Fiona aveva letto da qualche parte che le donne tendono ad attaccarsi morbosamente agli uomini dopo averli conosciuti in senso Biblico.
La ragione è probabilmente da ricercare nella produzione di un qualche ormone che ci hanno lasciato in erendità le scimmie nostre antenate.

Fiona ha una teoria tutta sua che regala alle amiche in cerca di consolazione post "seduzione ed abbandono", e sarebbe: "non è che sei innamorata di quello li, è solo che la piccola bestiola che alberga in te ha prodotto un qualche ormone che ti fa sentire legata a lui, ma non appena l'estasi ormonale terminerà non lo vorrai vedere neanche dietro alla processione".

Nel tentativo di asseverare la teoria, con letture più o meno vacue su siti e giornali di dubbia serietà, ha infine trovato un articolo su Focus ed ha capito che la sua teoria non sarebbe del tutto sbagliata.

Le donne producono un ormone chiamato Ossitocina, che poi sarebbe l'ormone che porta noi, povere donzelle a fidarci del prossimo e a provare empatia nei confronti dell'universo intero. Ovviamente, ecchevelodicoafare, gli uomini ne producono molto meno! A volte nulla a mio avviso.

La produzione di questo ormone è maggiore durante il parto e più in generale durante le bibliche unioni.
Mentre gli uomini producono testosterone che li fa sentire superganzi e megasuperfantastici.
Nel momento in cui l'uomo conquista è pieno di testosterone e pavoneggia come un pollo, mentre la donna è ricca di ossitocina e si strappa la pelle per uno che, due settimane prima, chiamava "quel coso che rompe le palle".

Detto ciò potrebbe, per non si sa quale congiuntura astrale, avvenire che i due si innamorino. A questo punto pare che il livello di ossitocina di lui aumenti e quello di testosterone di lei pure, così si instaura una trombofollia acuta che dura circa 9 mesi e poi, i livelli di ormoni si riportano al livello iniziale.
In seguito alla ristabilizzazione ormonale, agli occhi delle povere donne lui sembrerà un maniaco, mentre agli occhi degli uomini le donne sembreranno delle friget neanche fossero delle suore di clausura.

Dopodichè la donna comincerà a vedere quelle cose di cui non si era mai resa conto... tipo quegli strani rumori che fa lui mentre mangia, o gli afrori di foresta pluviale che lascia in bagno, o ancora il tappeto di peli nel letto che neanche un gatto persiano avrebbe fatto di meglio.

Insomma, quelle cose che l'amore nasconde sapientemente al fine del prosieguo della specie.

domenica 27 maggio 2012

Fattore di protezione 50

Nella ridente Milano manca principalmente una cosa, tutti i terroni risponderanno in coro: "Il Mare!"
Esattamente.
Così ci sono vari e tristissimi tentativi di soppiantare questa assenza con piscine, acquapark, terme -senza acqua termale- e simili.

L'amica S. ha mandato un'email dicendo: Che ne dici di andare ad Acquaworld? E in men che non si dica, la bambina quattrenne che era in lei ha detto: Siiiii!
Così, finito il master del sabato mattina, un lungo viaggio in metro l'ha portata dall'amica S. e in qualche km di auto sono giunte in questo luogo vicinissimo alla verde monza-brianza.

A parte la tristezza del capannone che, benchè curatissimo resta pur sempre un capannone, l'interno è davvero carino e pieno di bambini urlanti che, in loop, scivolano e fanno le scale per tornare su negli scivoli.
Inoltre, per rendere il tutto più simile ad un villaggio vacanze, c'è una musica orecchiabile stile tunz-tunz che lo Studio Zeta (ormai chiusa discoteca vicino BG) non avrebbe saputo fare di meglio.

Essendo l'ennesima giornata della tipologia: "il mondo mi è nemico", Fiona ha detto: "non penserai di stare qui?" e la sua amica le ha subito detto " ma nooo c'è un'area relax vietata ai minori di 18 anni" e Fiona ha detto "Presto! Di corsa all'area relax". (ndr è vietata al solo fine di evitare gli schiamazzi, non perchè sia una zona hot)

Scavalcando frotte di bambini entusiasti ed adolescenti pustolosamente brufolosi sono giunte all'area relax, nella quale hanno stazionato a mollo come due vecchie carampane tra le bolle dell'idromassaggio per circa 1ora e 1/2.

Poi la fame le ha spinte verso il bar e l'attigua discoteca/acquafan.
E si sono dette: Maaaasssì andiamo a vedere gli scivoli! E poi: Maaasssiii facciamo un giretto!
I giretti sono divenuti circa 10.
Entrate oramai nel gorgo dell'acquascivolo, i bambini, la scala a chiocciola lunghissima di cemento per arrivare agli scivoli e l'abbandono delle ciabatte con triplicato rischio fungino, sono diventati problemi minori.
Due ragazze, che insieme fanno l'età della pensione, scivolavano leggere in dei tubi di plastica a bordo di canotti pluriusati.

 Quattro ore sono volate e nonostante sia maggio e nonostante fosse nell'acqua fino al collo, Fiona è riuscita a scottarsi, ma si è sentita, per quattro ore, nuovamente 14enne!

venerdì 25 maggio 2012

Figli di un Touch Minore

"Nooooooooooooooooo!!!"
Ha esclamato in un momento di rabbia cosmica, perchè il malefico touch dell'amatissimo ipad le aveva cancellato un intero post scritto, con significativo sforzo, alle 10 di sera.

"Strxxx!" ha aggiunto, e la voglia di scaraventarlo per terra si era impossessata di lei, se non fosse che, l'amore per quell'oggetto, supera la sua frustrazione e inettitudine con il Touchscreen.

Fiona lo ammette, lei è figlia dei tasti, il touchscreen l'affascina e la schiavizza, ma la rende anche un po' oldies.
A 18 anni, prima di partire per la city, Fiona aveva ricevuto in dono dal suo papà un meraviglioso nokia 5110: pura avantgarde per il periodo!
Era un cellulare lungo come una banana chiquita che stava comodamente in una pochette.

Lei aveva la capacità di scrivere messaggini da 160 caratteri a ripetizione, senza soluzione di continuità e sfidando ogni patologia del tunnel carpale! Anche perchè a quei tempi non c'erano i messaggini concatenati di oggi, quindi a 160caratteri avevi chiuso o dovevi scriverne un altro.

Infatti, i tirchissimi del messaggino, abbandonavano completamente l'uso delle vocali.
Inoltre il "ch" veniva sostituito dalla k in maniera barbara e la parola "perchè" non esisteva più, diventava semplicemente X'...

Un'amica addirittura eliminava gli spazi e quasi tutte le vocali, quindi un suo messaggino poteva essere:

"CiàCmSt?ITtOk.CVedDp?MgrInPzVcnalMnmnt?FcmXle7AdpCià"

che tradotto significa
"Ciao, come stai? Io tutto ok. Ci vediamo dopo? Magari in Piazza Vicino al monumento? Facciamo per le 7. A dopo, Ciao"

Chiaro come l'ostrogoto antico.. Erano proprio bei tempi.

giovedì 24 maggio 2012

Lo scandalo dell' Integrale

E' vergognoso che dei laureati non sappiano cos'è un integrale!
Ha tuonato via email , il visibilmente scosso, compagno (di master) statistico... Fiona non si è sentita chiamata in causa da quella considerazione, per la semplice ragione che la sua vita fino ai 30 anni, senza integrali, è stata una vita comunque serena.

Fiona non è mai stata addicted alle materie quantitative, ma come ogni contraddizione che contraddistingue la sua vita, ha frequentato un corso di laurea quantitativo ed aveva una sfrenata e ingiustificabile passione per la macroeconomia.

Il modello neoclassico keynesiano e le curve IS-LM le parevano meravigliosamente coerenti.
Inoltre le mille e una ipotesi semplificatrici degli economisti rendevano il mondo teorico un luogo felice caratterizzato da crescita costante, mercati senza asimmetrie informative e vincenti incontri tra domanda e offerta.

Quando però fiona ha cominciato a vivere nel mondo reale del lavoro ha scoperto che il mantello sicuro della macroeconomia era tutto pieno di buchi e a volte la toppa era peggio dello sbrego (strappo).

Così si è accontentata di versione "approssimativamente approssimate" della realtà e non si è più premurata degli integrali e di altre facezie matematiche perchè quando il dare è uguale all'avere, il contabile medio si sente sereno e il resto è noia.

Poi un'email l'ha riporata alla realtà e l'ha posta difronte alla sua ignoranza integralizia.
Così un giorno è arrivata al master, trafelata come sempre, con il trucco colato, la camicia stropicciata, sbracalona e trascinando le ballerine.
In questo stato di grazia ha chiesto al compagno Ingegnere Secchione:
"tu che ingegni e soprattutto sei secchione, potresti illuminarmi sui misteri degli integrali ?!"
E lui, esattamente come si insegna ai bambini, le ha fatto uno spiegone così semplice da non crederci!

Fiona ha colmato, alla veneranda età dei 30, un'enorme lacuna formativa. Rendendo così il mare della sua ignoranza, nel quale naviga a vele spiegate per molti lidi,  un po' più piccolo.
In cambio ha promesso di fugare ogni eventuale dubbio dell'Ingegnere Secchione su fantasione costruzioni economiche tipo i derivati pappapero.

Fiona pensa che se avesse avuto un prof di matematica chiaro come l'Ingegnere Secchione, oggi sarebbe il primo presidente del consiglio donna. Anche se il sogno segreto resta quello di diventare presidente degli Stati Uniti.

Peccato essere nati in Calabrifornia e non in California.


mercoledì 23 maggio 2012

Notizie delle quali avremmo fatto a meno

Nel marasma dell'economia internazionale, nel mentre la benzina raggiunge i picchi di rincaro degli anni ottanta, mentre fanno capolino degli altri fuori di testa che vogliono risolvere la situazione politica con un terrorismo depoliticizzato, mentre lo spread si impenna...

... insomma mentre tutta sta roba qui, guardando sui giornali, siti e telegiornali, scopri cose delle quali avresti potuto tranquillamente fare a meno:
  1. Belen e il fidanzato di Emma Marrone, un 20enne ballerino di dubbia sessualità, al mondo sconosciuto, hanno un'affaire... vabbè... lo scrive novella 2000. Nooooo lo dice il TG5 nell'edizione della sera, tra uno spread e la liberazione dei Marò (ndr nel mio paese Marò è un'esclamazione al limite della bestemmia).
  2. Alessandro Preziosi è stato operato di ernia inguinale... commento? dico qualcosa? è necessario? No direi che un bel ECCHISSENEFREGA è sufficiente. La gente fa operazioni molto più importanti senza metterlo sui giornali.
  3. And List but not Least, grazie al tweet dell'amica E , Fiona ha scoperto che Moccia è diventato sindaco... si sindaco! E si, Moccia.. proprio quello di tre metri sopra il cielo etc.etc.. Praticamente con un plebiscito (89%) gli abitanti di Rosello in provincia di Chieti hanno eletto Moccia a loro primo cittadino. E lui ha dichiarato orgoglioso: "I lucchetti a Ponte Milvio? li porterò anche a Rosello". Eccheculo.
Inoltre vorrei citare il serissimo tema del terremoto, con il dovuto rispetto e al solo fine di riportarvi la triste e fuoriluogo affermazione di un tizio (non merita altro appellativo) della Lega che ha fatto il battutone:

Ma la notizia della quale avremmo fatto volentieri a meno, sul serio questa volta, è quella della bomba posta davanti alla scuola di Brindisi.
Non l'avremmo voluta per la vita della ragazza mancata, per le vite ancora in bilico delle altre ferite, per il dolore di quelle famiglie.
Non l'avremmo voluta soprattutto perchè, di qualunque stampo sia la matrice, qualunque cosa volessero dimostrare, qualunque fosse il fine, si tratta di una barbarie che ai giorni d'oggi, un paese civile non si può davvero permettere.

Oggi ricorre il 20 esimo anniversario della strage di Capaci e direi che di bombe ne abbiamo avute abbastanza.

Chiacchierare con Tutto e Tutti

Fiona ogni tanto guarda le sue sorelle e si accorge che crescendo, nonostante la distanza, somiglia a loro sempre più, nel fisico e nei comportamenti.

Genoveffa e Anastasia (meglio note come Sorella S e Sorella I) parlano con chiunque, con la cassiera al supermercato, con le persone in coda alla posta, con i passeggeri dello scompartimento del treno, insomma con chiunque.
Sorella S. è riuscita a fare conversazione persino nell'ascensore superveloce che porta sulla cupola della mole antonelliana di Torino, tanto per intenderci.

Io prima mi imbarazzavo un po', perchè non ero così loquace come oggi e soprattuto mi sembrava che rivolgere la parola a sconosciuti fosse oltremodo molesto.

Con gli anni però qualcosa è cambiato, ora Fiona parla con chiunque e con qualunque cosa.
Inveisce regolarmente contro il cellulare e contro i tram che passano senza fermarsi davanti ai suoi occhi, rivolge rassicuarzioni al pc che non carica i fogli di excel, da della strxxx alla fotocopiatrice che riesce a tagliare esattamente l'unico pezzo della fotocopia che ti serviva.

Inoltre, oltre che con le cose inanimate Fiona parla con tutte le persone che conosce, con i colleghi in ascensore, con gli amichetti del master, con i professori, con i vecchietti alla posta, con la trainer in palestra, addirittura con i vecchi rattusi sul ghiaccio.
Potrebbe quasi fare la testimone di geova.

Fiona crede però, che al giorno d'oggi, questo colloquiare molesto sia una benedizione, perchè le persone sono sempre più restie al contatto umano e forse bel faccione tondo che ti sorride e ti dice buongiorno in una giornata grigia può fare la differenza.

martedì 22 maggio 2012

Fioriere e Luoghi Comuni

Fiona era appena tornata da una pausa pranzo a base di frutta e yogurt, affatto soddisfatta al palato e con una discreta necessità fisica di fare la piccola.

Appena rientrata il capo le dice "ma Fiona vieni qui con noi, facciamo una piccola riunione sul pappapero/hedge/cuccuruccucu paloma"
E Fiona ha subito pensato "ECCHECULO!" e senza poter passare da walter a fare la piccola si è appropinquata al tavolo rotondo.

I due interlocutori erano forse ignari di quanto li attendeva e dopo circa 35 minuti di incessante disquisire del capo, Fiona cominciava a leggere sulle loro facce i primi cenni di cedimento psico-fisico.
Intanto, la povera F. continuava a cambiare posizione sulla sedia per l'impellente necessità fisica.
Dopo altri 10 minuti anche Fiona aveva l'occhio vitreo tipico dei merluzzi in pescheria e malediceva il cielo e gli arredatori perchè avevano scelto un tavolo rotondo che essendo per sua natura senz'angoli, non offriva punti ai quali poter sbattere la testa violentemente per porre fine alla riunione e, con molta probabilità, alla propria esistenza.

L'interlocutore maschile ovviamente non degnava Fiona di uno sguardo, non perchè le risultasse orribile agli occhi, ma perchè Fiona, dato il fiume ininterrotto di locuzioni verbali/aggettivali/congiuntive del suo capo, non riusciva ad intervenire praticamente in nulla e quindi assumeva in automatico la classica etichetta di "Fioriera".

Quando era nella Negriera Number 3, una volta Fiona ha sentito appellare in questo modo una povera ragazza, dipendente della società cliente, che era con loro in riunione e che non aveva proferito parola per tutta la riunione.
Fiona non sa ancora oggi se la Fioriera di cui sopra (o vaso di geranei a seconda del periodo) era realmente una buona a nulla che doveva solo sorridere e prendere appunti o meno, ma da quella esperienza ha capito una cosa:
-Un uomo che sta zitto in  una riunione è un arguto osservatore che studia i suoi interlocutori.
-Una donna che sta zitta in una riunione è una Fioriera.

Ad un certo punto della riunione intorno al tavolo tondo,  Fiona ha approfittato di un momento di silenzio, probabilmente dovuto alla necessità di rifiatare - in fondo anche le balene devono salire in superficie per farlo- per dire la sua su tutto il progetto "pappappero cuccuruccucu paloma".
Inanellando peraltro una serie di considerazioni assolutamente corrette che facevano annuire il capo compiaciuto e l'interlocutore di sesso maschile; il quale aveva evidentemente cambiato la sua considerazione da "Fioriera" a "Essere senziente e dotato di un buon numero di sostantivi nel vocabolario".

E' difficile ammetterlo ma il mondo del lavoro non cambierà facilmente, a meno che le Fioriere di tutto il mondo si uniscano!

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Ve lo presento QUESTO E' IL MIO BLOG: Ma perchè lo fai?

Questo è il mio blog, con un minimo di ritardo ve lo presento.
Quasi ogni mattina invio un'email con il link ai post che partorisco la sera precedente e pubblico al mattino.
Questi post sono racconti, resoconti, ricordi, aneddoti.

Una cara amica mi ha chiesto: Perchè lo fai? non capisco per quale ragione bisogna esporsi tanto con telefonini, social network eccetera, e in più tu scrivi delle tue cose.

Non so perchè scrivo, un giorno però mi è presa così, un po' per noia, un po' per fuggire da alcune tensioni, ho iniziato ad affidare alla bottiglia del blog i miei messaggi, abbandonandoli alla deriva del mare di internet.

Scrivere delle magre situazioni di una giovane adulta che cerca il suo posto nel mondo può essere di conforto a qualcuno? chi lo sa.. di certo è di conforto a me perchè scrivendo le paure diventano più piccole, i sogni diventano più realizzabili e posso infiocchettare la realtà per renderla esattamente come vorrei che fosse.

Quello che dico non è altro che il mondo circostante raccontato per come lo vedo
A volte scoprire che qualcuno simile a noi ha esattamente le nostre stesse paure ed emozioni serve a renderci meno soli, serve a farci sentire più un continente che isolotti alla deriva, serve anche un po' a rafforzare il vecchio adagio del "mal comune mezzo gaudio".

I post non hanno la mira di insegnar nulla, ma tentano di strappare un sorriso, perchè negli anni ho capito che mi piace vedere le persone intorno a me ridere quando io parlo, racconto e saltello.
Certo nel blog si perde la fisicità e la gestualità del racconto, ma tento di sopperirvi con dettagliate descrizoni degli stati d'animo.
Scrivo anche perchè pare che una risata allunghi la vita e soprattutto non costa nulla!



venerdì 18 maggio 2012

Le cattivissime commesse

Nella ricerca degli abiti da cerimonia il passaggio più complesso è di certo quello di resistere alla pressione psicologica delle commesse.

A seconda della "caratura" del negozio il tono delle commesse cambia totalmente. Nella voce cambiano intonazione, volume e accento. Nell'attegiamento cambia la postura, il modo di gesticolare e di guardarti.

Nel dettaglio:
  • Se vai da zara e provi ad avvicinare una commessa, lei ti guarderà con gli occhi di satana, ruoterà la testa di 360gradi e ti risponderà con voce stridula piegata dal peso dei 350capi di abbigliamento che sta correndo a rimettere in ordine.
  • Se vai in un negozio di alta moda avrai una persona che ti apre la porta, una che ti accoglie con un gran sorriso ed una terza, che con una sola occhiata, capisce se sei una con le pezze al culo che ha fatto la colletta per prendere un regalino ad un'amica, o se sei una polla da spolpare per bene.

Con me non arrivano neanche alla caviglia e hanno già capito che cascano male, così mi guardano con aria di sufficienza e cn la voce leggermente nasale ed infastidita mi dicono: "posso aiutarla?" che tradotto significa "vattene subito perchè tanto il tuo stipendio di un mese equivale al costo della borsa più cagata, della scorsa collezione, in saldo al 50%".

Allora cosa fa l'impiegato medio con lo stipendio medio e l'aria di chi non si può permettere la megaborsa figa, ma ha voglia di gratificarsi con un abito di un certo tipo?
Va nei mega outlet!
Posti mistici e infrequentabili in periodi di saldi, nei quali la gente è disposta a prenderti a morsi per assicurarsi una borsa di prada al 60% e dai quali, il più delle volte, Fiona esce stordita e a mani quasi vuote.

Una volta Fiona e la sua amica S. sono andate da Celine B., che di per se non è che sia altissima moda o che.. ma nel negozio c'era una magrissima commessa che riteneva di essere l'unica a poter indossare abiti di quella marca.

Così guardando Fiona ha esclamato nell'ordine i seguenti insulti mascherati da consigli:

"44?! dici proprio 44? Potresti provare una taglia più comoda"
" Non so se abbiamo abiti per una 44 formosa come la tua qui da Celine, magari una taglia in più vestirebbe più morbida"
" Mah, guarda, prova questo, però attenzione! Non rompermi la lampo"

Fiona avrebbe voluto nell'ordine:
  1. Strapparle i capelli;
  2. Infilarle indice e medio di ambo le mani negli occhi;
  3. Segarle i tacchi di nascosto per vederla rovinare a terra dopo due passi.
ma era troppo impegnata a disincastrarsi dalla lampo di cui sopra.

Followatemi! su twitter @FionaUMS

giovedì 17 maggio 2012

Espiazioni Caloriche

Essendo tornata in Calabria per un wend lungo Fiona ha approfittato per rivedere le amiche, le bellezze della terra natia e per riassaporare la cucina leggera e povera di grassi di Super N.

Bisogna riconoscere che Super N. ha un turnover di olio d'oliva che si aggira a 1,5 lt per diem e ciò non agevola ne la digeribilità ne la leggerezza dei cibi.
Precisiamo, i cibi sono succulenti e prevalentemente fritti, il che rende più buono ciò che è gia buono,  ma questa propensione alla frittura fa schizzare il conteggio delle calorie vertiginosamente.

Inoltre in casa sono sempre presenti una variegata quantità di biscotti, dolciumi, gelati etc etc.. insomma è un po' un paese di cuccagna in provincia di Cosenza.

Fiona non ha dato tregua alla mandibola e praticamente ha ingurgitato, senza soluzione di continuità, roba ipercalorica per 4 giorni interi... sapeva già che la bilancia elettronica e antipatica non avrebbe perdonato, ma masochista come solo lei sa essere quando vuole, non appena abbandonata la valigia sul pavimento di casa è corsa a scoprire cosa diceva "cinuzza" nome dolce per la bilancia, che all'occorrenza diventa con semplicità "sta' cazza di cinazza".

Cinazza lo urlava con prepotenza 1,5kg in più in soli 4 gg, praticamente un record... neanche un ex concorrente dell'isola dei famosi al ritorno dal programma avrebbe saputo fare di meglio.

Così Fiona si è imposta il digiuno degli sbagliati (dopo il riposo dei giusti) e non ha cenato.. o meglio ha ruminato qualche scaglia di grana padano, ma senza troppa dedizione.

Alle 11 di sera però nello stomaco si era spalancata una voragine nella quale sarebbero stati comodi due cuccioloni, una crepes alla nutella, un panzerotto di luini e un gelato pistacchio e crema di grom.

E mentre scanalava all'impazzata per non pensare alla nutella nello stipetto,  ingollava ettolitri d'acqua per placare i morsi della fame.

Morale della storia, la fame è rimasta la notte è passata intramezzata da pluri risvegli causa pipì e Cinazza è tornata Cinuzza questa mattina alle 8.

Anche queste so' soddisfazioni.

mercoledì 16 maggio 2012

Horror Vacui e Marsigliese

"Oddio! Come ci sono finita qui tra muschi e licheni e sull'orlo di un dirupo?! E poi perchè ho qui vicino questo terribile equino?!"

"Ma chi è quello che mi viene incontro, sembra Nicolas.. No, no, è proprio lui!"

"Come? Cosa dici Nicolas? Il nostro Bambino? E quando? Quando io e te avremmo generato un infante? E Carlà?"

" E poi perchè tu parli italiano - o io Francese- insomma perchè ti comprendo? Da quando sono poliglotta?!"

"Chi sta arrivando? Salvare? Cosa? Il Veterinario per l'equino? Come arriva se c'è il dirupo qui davanti?"

Fiona era in montagna con il cavallo dell'amaro montenegro e Nicolas Sarkozy dal quale aveva avuto, a sua insaputa, un figlio. Fiona e Nicolas aspettavano il veterinario della pubblicità.

Fiona deve decisamente dire a Super N. che le linguine allo scoglio alle 10 di sera sono da evitare perchè, unite alla festa della mamma e alle elezioni francesi hanno generato un incubo senza pari.

Inoltre Fiona dovrebbe valutare seriamente l'opportunità di sottoporre le sue produzioni oniriche a uno bravo.

Tanti Auguri alle Nonsolomamme

Il un periodo alquanto complesso della sua esistenza Fiona ha letto "Eat Pray Love", o italianizzandolo "Mangia Prega Ama". Questo molto tempo prima che il cinema e una Julia Roberts troppo bella per essere una donna reale, rendessero un bel libro l’ennesima commediola di bassa lega.

Il film ha infatti censurato la parte focale del libro che fa giungere alla fine del matrimonio della protagonista. Tale parte sarebbe la sua sorta di depressione nata, per una volta, dalla sua voglia di NON avere un figlio, che il marito avrebbe voluto.
Ovviamente la bigottissima America non poteva permettere al cinema di fare affermazioni del genere, così la protagonista è passata come una povera matta che decide di fare il giro del mondo dopo aver mollato il marito.

In un altro passaggio del libro si legge invece di un’amica della protagonista, neomamma, che le dice “Devi essere certa di voler fare un figlio, perché è come farsi un tatuaggio in faccia”.

Questo concetto a Fiona non è nuovo, perché in declinazioni più rosee le è stato espresso da molte sue amiche già mamme.

Fiona ha molto apprezzato l’onestà e la schiettezza di una di loro che ha dichiarato di sentirsi ancora donna e individuo prima di madre.
Fiona l’ha compresa ed ha apprezzato un’onestà che a molte non è dato di avere, perché in Italia fare considerazioni del genere è quasi un peccato.

Nel nostro paese infatti si sprecano post strappacuore sui social network nei quali si dice che i figli sono tutto, sopra ogni altra cosa ho te, il cuore di una mamma… etc.etc.
Tutto questo è assolutamente bello, giusto, onorevole, socialmente auspicabile, ma non è sempre la verità.

Infatti il nostro paese è pieno di madri represse e depresse che pensano di essere meno madri perché non hanno 24 ore su 24 la voglia di soffiare nasi mocciolosi, pulire culi maleodoranti, raccontare fiabe, parlare come una duenne e costruire i giochini degli ovetti kinder.

Ci sono donne che erano ragazze e non si sentono più tali;
donne che sono belle e magari ora non si riconoscono per la panza un po’ sblusata;
donne che piangono perché i bambini piangono e loro non sanno cosa fare..
..e nessuno lo dice e non lo dicono neanche loro per paura di essere additate quali cattive madri.
Donne che si dicono “ma chi me lo ha fatto fare” e poi se ne vergognano perché in Italia è peccato pensare anche solo lontanamente di essere stanca.
Perché la mamma “lava stira cucina e canta e non è mai stanca”.

Fiona vuole dire proprio a quelle mamme che sono stanche e si sentono paperino più che supermamma, quelle che non preparano cibi macrobiotici, vestitini anti acaro e non parlano solo di programmi formativi nelle scuole; quelle che magari fanno i bastoncini e i sofficini ai loro figli…che proprio loro sono le mamme migliori perché conoscendo i loro limiti e imparando dai loro errori cresceranno dei figli equilibrati.

Auguri Nonsolomamme

e ogni tanto lasciate i mostri urlanti al papà o alla nonna e fatevi una sana birra con le amiche e un po’ di chiacchiere old style che male non fa, e peccato non è.

venerdì 11 maggio 2012

Quando arriva la SPM

Ci sono quei giorni lì, quelli in cui te ne accorgi, il mondo diventa un po' più grande e sembra toccare da ogni angolo le corde più profonde del tuo essere.

Le persone che hai intorno sembrano improvvisamente diverse, alcune diventano mortalmente insopportabili e hai istinti e desideri beceri, tipo vederli appesi in piazzale loreto.
Altre sembrano diventare terribilmente fragili e ci sembra di doverle perdere da un momento all'altro.

La vista dei fiori, dei cani, dei neonati (anche urlanti) e dei nonnini con il bastone arriva a generare momenti di pura commozione.

Fiona in genere se ne accorge perchè:
  1. prova affetto profondo per "il nonno amico", un simpatico signore che si occupa di gestire l'attraversamento pedonale dei bambini e delle mamme davanti alla scuola materna vicino casa;
  2. le scolaresche in gita, che in genere sul tram generano un "nooooooo proprio stamattina", diventano fonte di lucciconi agli occhi, perchè si trasformano, nel delirio estatico della distorta percezione ormonale, da: "mostri urlanti" a "tenere creature che rinnovano l'umanità";
  3. riesce a commuoversi anche davanti alla pubblicità della birra peroni che rappresenta il pranzo della domenica;
  4. e non da ultimo prova un misto di compassione e senso di colpa per il tizio che suona la fisarmonica ogni mattino in tram e nei confronti del quale, per i restanti giorni del mese, lei inveisce augurandogli multiple distorsioni alle caviglie pur di non sentirlo suonare.

E' puntuale, ogni mese, ma ti coglie sempre un po' impreparata, per fortuna che dopo qualche giorno la Sindrome Pre-Mestruale passa e si può tornare ad inveire contro le scolaresche e contro i tizi con le fisarmoniche.

giovedì 10 maggio 2012

Della Zumba e di altre Lepidezze

Ve lo anticipo, ieri è successo..

Essendo la giornata cominciata in maniera a dir poco negativa, infatti ieri mattina Fiona ha:
  1. aspettato il tram che non passava più;
  2. ricevuto la telefonata del suo capo -alle ore 8.35- che parlava incessantemente, in maniera compulsiva ad un interlocutore (Fiona Stessa) ancora semi addormentato;
  3. sbagliato l'abbigliamento scegliendo un nero funereo con pantalone di lana in una giornata di brillante primavera milanese.
Aveva quindi deciso di doversi rifare di questo funesto inizio di giornata regalandosi un momento di svago e relax in palestra.

Aveva idea di correre come al suo solito sul tappeto, sudando come un suino e rischiando il tracollo circolatorio sfiorando i 9km/h, ma poi è stata attratta dall'orario dei corsi.

La palestra di Fiona ha una enorme sala corsi con una parete interamente di vetro che da sulla sala degli attrezzi cardio. Quindi, mentre fai le tue movenze da tricheco con la labirintite, tutti gli altri possono guardarti e ridere di te.

Fiona si è appropinquata con fare sospettoso e circospetto e ha scelto un angolino sufficientemente lontano dalla parete a vetri.
Ha cercato altresì di nascondersi nella folla delle partecipanti, ma la sua mise con pantajazz fuori moda e t-shirt rosa shocking la rendevano un faro nella notte rispetto alle altre partecipanti con magliette grige o nere tutte anonime e con un non so che di funereo.

Poi è cominciata la lezione e la simpatica e sodissima trainer M. ha iniziato a farci ballare sulle note di un latino americano da club di periferia.
Fino a li è stato come fare un giro dei lidi estivi della Calafrica, quando ad un certo orario, in genere improbabile tipo le 16.00 (in Calabria ad agosto alle 16.00 ci sono ancora 35gradi), ti chiamano per fare la lezione di Fit dance o acquajim o qualcos'altro sulla falsa riga del latino americano di periferia.

Fiona ha poi lasciato definitivamente l'ultimo briciolo della sua dignità sull'ancheggiamento del ballo da danza del ventre..
Al terzo sculettamento selvaggio sentiva di aver lanciato alle ortiche tutta la sua formazione universitaria e la sua professionalità benchè nessuno dell'ambiente lavorativo la vedesse (ma voi ve la immaginereste la Fornero a fare Zumba? Anche immaginarlo le fa perdere professionalità).

Ma poi è successo, mea culpa, lo ammetto, è successo...
Nel momento in cui Fiona stava mollando, si rifiutava di shakerare le spalle (che significa in realtà schakerare le tette) è partita una canzone di Sean Paul.
Sean Paul ha un effetto devastante su Fiona, le scatena tutta la Tamarraggine intrinseca, quell'imprinting di tamarragine iniziale che Fiona ha, per il solo fatto di provenire dalla provincia del sud Italia, e che ancora oggi malcela in determinate occasioni.

Ebbene si, si è scatenata con fare violento, andando a braccio e senza quasi guardare più i passi dettati dalla trainer M.
Si trovava in prima fila, dove osano solo quelle con il culo sodo e alto, a ballare come un'ossessa con il pantajazz e la pezzatissima Tshirt rosa.

mercoledì 9 maggio 2012

A te che sei un po' piccolo e un po' grande

A te che sei piccolo e un po' grande, che con i tuoi discorsi seri e precisi a volte ci stupisci e spesso ci dimentichiamo della tua età.

A te che sei piagnone,anarco insurrezionalista, prepotente, orgoglioso, dispettoso e permaloso, ma che sai farmi sciogliere con i gesti generosi del tuo cuore grande -"Uhhh è finito l'uovo di Pasqua!" "Tieni zia Fio, mangia il mio che a casa ne ho tanti"-.

A te che urli per essere ascoltato e col tempo imparerai che urlando non si è mai detto nulla.

A te che balli sghembo, che parli con la esse un po' blesa e ami costruire gli alberi di natale, le casette, il presepe e qualunque altra cosa, per il puro gusto di distruggerla.

A te che sei finito in quel lettino nel quale nessun bambino dovrebbe mai finire e che con gli occhioni grandi mi guardavi e mi si stringeva il cuore...e qualche giorno dopo, come solo i piccoli di "uomo vero" sanno fare, saltellavi felice avanti e indietro.

A te che quando sei venuto a trovarmi a Milano, mi cercavi in aereo, perchè Super N. ad ogni aereo che passa ti racconta che sopra c'è zia Fiona e tu, come da logica, credevi che io vivessi lì.

A te che vuoi disegnare sempre e solo: una stella, una luna, una nuvola e il sole esattamente come dici tu, altrimenti strepiti e ti arrabbi.

A te che ciucci il pollice come tua personalissima forma di relax e nell'impeto di gelosia hai detto al cuginetto neonato: "solo i bambini grandi possono ciucciarsi il pollice".

A te che quattro anni fa eri piccolo e rosa e appena nato mi stringevi l'indice e insieme mi rubavi il cuore.

A te che da quando sei arrivato ci hai reso una famiglia più bella.

A te che oggi diventi  quattrenne e io non posso essere lì a casa perchè la Calabrifornia è troppo lontana e a noi, stupidi adulti, un compleanno sembra un giorno banale.

A te, tanti auguri di Buon Compleanno, piccolo G. da zia Fiona

lunedì 7 maggio 2012

Ma le pubblicità degli Assorbenti?

Punto uno: Sono di certo create da uomini.
Inoltre con ragionevole certezza anche il design delle bustine degli assorbenti è studiato da un uomo cattivo e frustrato, che di certo è stato percosso fino a tarda età dalla madre alcolista.
Perchè il colore di queste bustine, come asserito dalla collega L., riesce a vederlo anche un cecato.

Considerate intanto che ci sono 2 enormi colossi dell' Assorbenza che si combattono a suon di spot scemi.

Questo, va a peggiorare la gia grama situazione delle donne che vengono additate e svergognate dalla notte dei tempi per questo benedetto ciclo che già ha un nome mostruoso: le temibili "Mestruazioni" (fa un po' vergogna anche leggerlo ne'?!).

Molti uomini le definiscono "le tue cose"... ora..diciamo.. "mie", non è che proprio le ho desiderate ardentemente... solo che assolvono ad una funzione fondamentale senza la quale (cari maschietti) la razza umana terminerebbe, ma a parte questo, non è che siano i giorni più felici della vita di ognuna di noi.

Se si considera che in genere si è:
1) doloranti;
2) unte dalla ipersudorazione;
3) in perenne paranoia da "culo del pantalone segnato";
4) con l'umore lieve di Hannibal Lecter all'ora della cena..
il peggio che puoi augurarti è di trovarti davanti ad una delle pubblicità degli assorbenti.

In alcune ti fanno lanciare dal paracadute, in altre devi fare la ruota, in altre ancora ci sono donne con il terrore di entrare in ascensore... direi che un po' tutte mirano a situazioni improbabili.

Comunque la mia preferita resta quella del treno.
Tempo fa infatti al grido di "se solo si pensasse un po' di più" andava in onda in fascia protetta la seguente pubblicità:

Scompartimento di un treno, con tre amiche che chiacchierano e ridono; purtroppo, però, il treno è fermo in prossimità di lavori in corso, quindi le ragazze percepiscono un odore "acre".
Cosa fanno le tre linci cinesi? Estraggono dalla borsetta un bell'assorbente e lo posizionano sotto il finestrino, in modo da "deodorare" l'ambiente con un tocco di classe.
E, quando nello scompartimento entra un distinto signore (di certo interpretato dall'inventore dello spot al solo fine di umiliare ulteriormente la categoria donna), ridendo come matte finalmente fanno sparire l'assorbente.
Il peggio del peggio è di sicuro rappresentato dal fatto che il racconto della voce fuoricampo dice a un certo punto "se solo si pensasse un po' di più"...

Cari pubblicitari... sappiate che in quei giorni le donne, esseri senzienti, in genere evitano di:
1) fare la ruota;
2) andare in giro con tutine bianche attillate;
3) e di sicuro non usano un assorbente come il Glade deodorambiente..
e volete saperne il vero motivo? è perchè le donne "pensano molto di più!"

venerdì 4 maggio 2012

Pausa Pranzo a Milano: E' normale solo qui.

Eccovi 10 cose che sono normalil solo a pausa pranzo, solo a Milano:

1) Mangiare attaccati agli altri nei ristoranti... nel senso che ti siedi  praticamente allo stesso tavolo, difianco a sconosciuti e fai finta che un muro invisibile vi separi;

2) Mangiare cose insipide e biologiche tipo sedano, finocchi, carote, porro, zenzero e cicoria, (a volte centrifugati tutti insieme) come se fossero delle prelibatezze e pagarle una fortuna;

3) Prendere una insalata da nouvelle cousine con i fichi, il miele le noci e il songino, che neanche un tedesco in riviera mangerebbe mai;

4) Bere lenticchie da un bicchiere di carta (cupsoup) e raccontarsi che è troppo figo;

5) Mangiare un'insalata con olive "la bella" di Cerignola, alici di Cetara, Mozzarella di Bufala di Salerno, il tutto seduti davanti ad un albero finto e senza vista sul mare;

6) Mangiare in piedi in posti similsalutistici  un panino fatto con due fette di panettone e la mortadella;

7) Mangiare in pescheria con tonni, merluzzi e pesce spada in bella vista ai quali, quasi certamente sono stati dati strani antidoti per non sentirne l'odore;

8) Ordinare sandwich direttamente da internet scegliendone gli ingredienti con un click e riceverli in un meraviglioso pacchetto che fa dispiacere aprire;

9) Scegliere di mangiare un hamburger che costa 16 euro, ha lo stesso packaging (e a dircela tutta anche il sapore) del Mc Donald's, ma sentirsi fighi perchè lo hai pagato 10 euro in più;

10) Mangiare una pizza senza lievito, con farina di Kamut, mozzarella biologica, pomodori DOP, olio DOCG e credere che sia più buona di quella che mangiai una volta a Napoli in una lercissima pizzeria a Fuorigrotta.

Questo spiega parzialmente i motivi della mia gastrite... amen.

giovedì 3 maggio 2012

I cartoni anni '80-'90: Un' Analisi Critica

Fiona sa di preciso quando ha finito di vedere i cartoni, era oramai vetusta, ma l'ultima serie anime che l'ha conquistata è stata quella di sailor moon. Dopodichè è ufficialmente divenuta vecchia e tutti i cartoni (Simpson e Futurama esclusi) sono stati riposti insieme alle bambole negli scatoloni in cantina.

Però a rivederli ora certi cartoni ti fai delle domande, e a volte ti spieghi come nella nostra generazione sia presente un numero significativo di soggetti con chiari cenni di squilibrio.

Lady Oscar: già solo la sigla era offensiva della sensibilità femminile: "tuo padre voleva un maschietto, ma haimè sei nata tu" e sottolineerei "haime".
La povera Oscar era una donna che vestiva e si comportava da uomo - praticamente come metà delle odierne dirigenti-.  Quando vestiva gli abiti maschili, aveva un'affaire con Maria Antonietta, mentre tutte le donne della corte di versailles le morivano dietro.
Quando invece vestiva abiti da donna (circa 2 puntate su 2000) aveva una relazione con il conte di Fersen e con l'amico di sempre Andrè.
Insomma il primo chiaro caso di FISH & CHIPS della vita di tutti.

Mimi Ayuhara:  per essere la migliore non esita ad infliggersi allenamenti supplementari durissimi e dolorosi (famose le scene con le catene ai polsi), nonostante i già estremamente estenuanti esercizi cui è sottoposta regolarmente.
In più la vita di Mimì ha un tono tragico e drammatico, non soltanto a causa del lutto che colpisce la protagonista, in cui il fidanzato Sutomo muore in un incidente d'auto (e a seguito di ciò lei cadrà in un profondo abisso depressivo e non vorrà mai più giocare), ma anche per la più generale visione sottesa di spirito di sacrificio e totale dedizione al proprio ideale che pervade la serie.
Era odiosa e tutti la amavano, praticamente una contraddizione in termini.

Pollyanna: Sfigata come non mai, le morivano tutti intorno neanche fosse Samara di the ring e lei era sempre allegra e gioviale, dimostrando fin da bambina tutte le caratteristiche del Serial Killer -si sospetta infatti che in realtà fosse lei ad uccidere tutti-.

Candy Candy:  La povera Candy non ha un cognome, il che mi inquieta non poco. Inoltre fin da bambina scopre la falsità di quella maledetta fitusa (termine gerghiale che significa: persona sporca fisicamente e nell'animo) di Annie, che la molla alla casa di Pony non appena arriva una famiglia per adottarla (ndr avevano giurato di non lasciarsi mai da sole).
Poi passa una vita d'inferno aspettando un principe che suona la cornamusa, che dico io, santo cielo, ma una può aspettare per tutta la via un tizio in kilt che suona la cornamusa? Chiara sindrome della crocerossina.

Holly & Benji: Una partita poteva durare 8 episodi, il campo era sferico e probabilmente chilometrico, i giocatori della Newteam erano tutti delle pippe a parte Holly e ovviamente vincevano sempre. Il povero Holly non ha avuto una fidanzata in nessuna delle mille serie e Fiona ritiene che il capitano in realtà avesse una tresca con il fantastimato Roberto. Antesignano della omosessualità occulta nel mondo del calcio.

And Last but not Least..

Pollon: « Sembra talco ma non è| serve a darti l’allegria,| se la mangi o la respiri,| ti dà subito l’allegria! »
A Pollon, Talco?!?

domenica 29 aprile 2012

Quando una donna viene lasciata

Quando credi di aver capito molte cose della mentalità maschile, capita di essere ulteriormente spiazzate.

Un saggio sconosciuto ha asserito davanti agli occhi di Fiona e alla portata delle sue orecchie - cito testualmente-:
"Quando una donna viene lasciata, tu uomo, non ti ci devi avvicinare proprio! Nel senso che se un altro la ha lasciata un motivo ci sarà. Bisogna fidarsi degli altri uomini."

Fiona riflette e si rende conto che gran parte delle donne sarebbero spacciate e destinate a diventare delle gattare, se tutti la pensassero come lui.

sabato 28 aprile 2012

Quando ero piccola

Quando ero piccola non ero una spilungona. Non che oggi sia diventata la sosia della Herzigova, ma almeno quando siedo in metropolitana non mi penzolano i piedi.
Fino al primo superiore invece avevo lunghissimi capelli e cortissime gambe che abbinate a una faccia tonda, occhi tondi e naso tondo mi facevano assomigliare a tondo rotondo con il morbillo tondo, versione capellona.

Assomigliavo molto più a una bambolina (paffuta) che ad una ragazza acerba con quella bellezza tipica delle donnine appena formate.

In quegli anni d'estate andavamo tutti ad una casa al mare ed io giocavo sempre con una bimba F. , che aveva capelli ribelli e un fisico esile da fuscello.

L'estate tra seconda e terza media ho avuto il primo trauma della mia vita scoprendo che la bimba F. aveva preso almeno 10cm in altezza, le erano venute fuori le tette e aveva un fisico paura, mentre io ero ancora "tondo rotondo con il morbillo tondo capellone".

Quando finalmente la natura mi ha dotato di quei 10cm necessari a passare da "guida senza cinture" a "guida con le cinture", ho scelto di approdare a Milano e la fortuna ha voluto che non capitassi in un periodo qualsiasi, ma proprio nei giorni della settimana della moda.

In quei giorni lì ho avuto il secondo trauma della mia esistenza, scoprendo che ragazzine di 14/15 anni (cioè la stessa età alla quale io ero pienamente tondo rotondo) possono svettare ad altezze miraboliche, avere visi da bambole di porcellana e girare sbracalone e senza trucco, pur sembrando bellissime.

Ho scoperto inoltre che mentre io -povera lillipuziana- per tenermi alle maniglie del tram (quelle sospese che penzolano dall'inarrivabile tubo di metallo) devo agganciarmi e dondolare ad ogni sussulto del mezzo, tipo insaccato alla seccatura, loro- le modelle- stanno lì, placide con anche il gomito un po' piegato e sembrano dire:
 "guarda che tanto, anche se hai tagliato i capelli, hai buttato giù qualche chilo e aggiunto 10 miserabili cm alla tua altezza, resti sembre tondo rotondo tenero e giocondo".

venerdì 27 aprile 2012

Priscilla Queen of the Desert

Fiona ha viaggiato ieri sera sulle note ( e sulle ruote) di Priscilla Queen of the Desert e si è sentita infinitamente felice.

Tralasciando la meraviglia del musical, dei costumi, dei trucchi e delle scenografie;
Tralasciando la bravura degli attori, dei ballerini, dell'orchestra e delle divinas (tre cantanti bravissime, sempre sospese per aria a volte con effetto gallina da spiumare);
Tralasciando tutto ciò, Priscilla ha regalato una storia di tolleranza e intolleranza, di luoghi comuni da sfatare e di apertura mentale.

La storia è stra nota, un transessuale e due drag queen attraversano l'Australia per raggiungere Alice Springs nel cuore del deserto Australiano.
Si supportano e si sopportano nel lungo viaggio, ma due dei tre ignorano che il vero motivo del viaggio è l'incontro di Tick (uno dei tre, gay separato dalla moglie) con Benjiamin, il suo bambino di 6 anni che non ha mai conosciuto.

Nonostante un primo tentativo di nascondere l'attività paterna, Benjiamin assiste allo spettacolo e accetta il suo papà così com'è, travestito da donna che fa spettacolini e sgambettamenti colorati e divertenti.
Benjiamin non si ferma al trucco e ai vestiti scintillanti, ma guarda oltre e comprende la vera essenza del suo papà, che benchè assente e spaventato dalla sua inettitudine genitoriale, lo ama profondamente.

Priscilla ci ha voluto dire che i piccoli umani non hanno pregiudizi e costrizioni mentali, siamo noi grandi a renderli esseri intolleranti e malmostosi nei confronti di ciò che non conoscono.

Insegnare ai bambini che "il mondo è bello perchè è vario" sarebbe una valida base per la pace su questa terra.

martedì 24 aprile 2012

Quando la giornata comincia "NO"

Oggi Fiona si è svegliata tardissimo, ha appurato che aveva una fame da leoni ed ha preferito la colazione allo shampoo, così ha dovuto optare per la pettinatura "coda del giorno dopo" , che regala l'effetto appiccicoso tipo nutria appena uscita dal naviglio.

In un rigurgito di senso di colpa da eccesso di Pan di Stelle, Fiona ha quindi deciso che sarebbe andata in palestra a espiare le calorie in eccesso.
Questo però ha comportato la predisposizione della sacca della palestra che sarebbe stata trasportata in ufficio insieme alla borsa e all'ombrello, visto che a Milano è oramai Novembre.

In un eccesso di salutismo Fiona ha altresì deciso che proprio questa mattina era il caso di preparare una succulenta schiscetta (tupperware per il resto d'italia) per il pranzo, ricolma di zucchine.

Così precipitatasi per strada ha visto sfrecciare davanti al suo naso il tram che l'avrebbe portata dritta nel grande istituto e al culmine della disperazione, sbracciandosi per fermare il tram, le è parso di scorgere un ghigno malvagio sulla faccia del tramviere.

Ha aspettato il tram successivo, mentre il vento e le intemperie spazzavano l'ombrello e la sacca della palestra e poi si è accorta di aver dimenticato il cellulare, con il quale ha un pessimo rapporto.
Quindi: corri su, prendi cellulare, scendi giu e l'ennesimo tram sfreccia davanti ai suoi increduli occhi.

Fiona ha quindi improvvisato una corsetta tra le pozzanghere ed è corsa verso la metro che le ha regalato 10 minuti di fiato di vecchia giusto giusto all'altezza del naso.

Giunta in ufficio ha constatato che la schiscetta aveva ben deciso di lasciar colare il sughetto delle salutistiche zucchine regalandole nell'ordine:
  1. un pessimo pranzo con zucchine asciutte;
  2. una asciugamano da palestra inzaccherata;
  3. una sacca all'afrore di zucchina e porro.

Fiona pensa che oggi sia decisamente una giornata NO.

Winx on Ice

“Siiiiii!!!!”
Fiona accoglie la maggior parte delle novità con lo spirito allegro e gioviale di una seienne iperattiva!
“Andiamo a pattinare sul ghiaccio” ha proposto l’amica di Grande Madre Russia e lei, incurante di tutto e soprattutto incurante della sua assoluta incapacità di andare sul ghiaccio, si è lanciata a capofitto manco avesse vinto i mondiali di pattinaggio e si chiamasse Karolina Kostner.
Così un’allegra combriccola di persone che dovrebbero studiare all’importante (ma meno di moda) Università C. (che già solo per il nome, viene in ordine alfabetico dopo la supermegadimoda Università B.), si sono dirette al palazzo del ghiaccio, situato in un punto inesplorato della città.
Arrivate lì Fiona ha dovuto scambiare le sue costosissime e tamarrissime scarpe con dei plasticozzi blu elettrico con una lama sotto, meglio noti come pattini.
Una volta scesi in pista Fiona ha annusato il ghiaccio e ha capito che sarebbe finita a terra molto presto, ma anche questo non l’ha scoraggiata ed ha incominciato a pattinare.
Nel mentre K, di Grande Madre Russia, andava come una lippa, faceva piroette, Flip, Axel e volteggiava leggera nei sui 15kg di peso totali (peso totale con i pattini ai piedi si intende).
Il saggio amico A. aveva gettato la spugna prima ancora di cominciare e sedeva in panchina.
L’amica C. invece andava lenta, lenta, lemme, lemme come il fachiro casimiro che viene da Gerusalemme ed ogni due per tre finiva con il Cul on ice, ma continuava, testarda, come solo i nati del 25 settembre (Fiona e C.) sanno essere.
E pattinava e cadeva, e cadeva e pattinava mentre uno stuolo di ragazzi le si faceva dietro.
Infatti l’amica C. è mooolto carina, ha i capelli biondi  e gli occhioni blu sognanti, con quello sguardo ancora dolce di chi deve scoprire tutto, quello sguardo che accende il maschio italiano.

Fiona invece ha l’occhio da furetto di chi non si fa saltare la mosca al naso e agli uomini ha imparato a tenere testa guardandoli dritti negli occhi con l’aria di chi dice “eeemmbbee??!!”.
Questo il maschio italiano della fascia d’età 11-64 lo percepisce e  come conseguenza gli si abbatte la libido.
Così “Fiona rimorchiona on ice” ,mentre l’amica C. era abbordata da un baldanzoso giovane e l'amica K. era irragiungibile nelle sue figure da pattinaggio artistico, veniva tampinata da un 70enne rattusone che continuava a dirle in che posizione tenere il culo e le cosce per non cadere.
Alla fine Fiona, nonostante la lezione di pattinaggio gratuita del rattusone, è rovinata a terra solo una volta, ma si è divertita tantissimo.

lunedì 23 aprile 2012

Ho rimorchiato in aereo

Negli infiniti viaggi tra nord e sud, sud e nord, capita sovente di prendere l'areo, visto che oramai le ferrovie dello stato hanno deciso che i treni a lunga percorrenza non solo devono essere carissimi, ma, visto che in fin dei conti dell'ultima parte dello stivale non se ne frega più nessuno, possono anche essere eliminati.

A Fiona a volte mancano quei lunghi viaggi in treno in cui, volente o nolente, ti trovavi a dover parlare con il dirimpettaio, perchè far passare 12 ore di viaggio era impossibile e assomigliava molto ad un castigo divino.

L'aereo invece è un'altra cosa, le persone fanno i fighi pensierosi, gli stra-impegnati, oppure quelli che vogliono godersi il viaggio con un libro, o ancora quelli che mostrano assoluta sicurezza ma in realtà stanno sgranando il Rosario nella tasca della giacca.

Fiona quando va in aereo tende a sedersi sempre agli stessi posti. Per una sorta di scaramanzia e di ansia da volo siede in genere vicino al corridoio ed è mediamente sfigata perchè i suoi compagni di viaggio sono raramente giovani aitanti, ma più di sovente uomini di mezza età e del peso di 120kg che occuperebbero comodamente due posti a sedere.
Fiona non recrimina alcunchè agli uomini di mezz'età di 120kg, che peraltro stima per la capacità di incastrarsi in sedili nei quali il suo culo (BENCHE' MINUSCOLO) entra giusto giusto.

Una volta si era addormentata e nel viaggio, con il gomito del vicino che le puntellava il costato, aveva sognato di essere in croce torturata dal legionario romano.

Ma nell'ultimo viaggio Fiona ha rimorchiato...
..un ragazzo non appena partiti si è rivolto a lei facendo osservazioni sul libro che stava leggendo e chiedendole di leggerne alcuni passaggi.
Era rimasto poi deluso che il libro non trattasse esattamente gli argomenti che lui si aspettava, ma non ne aveva fatto una tragedia.

La guardava con quegli occhi curiosi e profondi che solo i ragazzi di quell'età hanno.
Le aveva successivamente confessato che le scarpe che indossava gliele aveva regalate la nonna e anche i suoi genitori avevano deciso di comprarle ugali alle sue.

Nonostante Fiona tendesse ad ignorarlo lui era sempre lì a farle continue domande ed osservazioni.
Niente da fare, aveva proprio fatto colpo e Saverio era evidentemente innamorato di lei.
Poi la mamma lo ha richiamato e Saverio è dovuto andare a bere il succo di frutta, perchè quando hai tre anni un succo di frutta può essere più importante di una gallinella da conquistare.

Fiona in fondo in fondo era felicissima della nuova amicizia e pensava che in realtà lei ha un enorme appeal sugli uomini tra gli zero e i 10 anni e tra i 65 e i 100 anni... è la fascia intermedia che in effetti le manca un po'...

venerdì 20 aprile 2012

Ode alla Nutella

O Nutella della Ferrero,
per te la mia ode e il mio amore sincero.
Non voglio dire banalità
ma la tua sola presenza felice mi fà.

Lo so che un solo cucchiaino
genera adipe sul mio culino (è licenza poetica)
ma devo dire la verità
non si resiste alla tua bontà.

Sul pane  i biscotti o sul panettone
risolvi di botto ogni mia depressione
e a volte per essere giustificata
la depressione me la sono inventata.

Nutella mi devi perdonare
ma a volte io non ti posso acquistare
fintanto io so che sei lì, nello stipetto
pace non prendo neanche a letto.

Così ho trovato una soluzione
corro mezz'ora e poi un bel cucchiaione.
Di certo dimagrire non mi farà
ma vuoi mettere la felicità?

giovedì 19 aprile 2012

La cavalleria è in fin di vita

Milano, primi giorni di un torrido agosto.
Alle 17.30 la temperatura è pari a quella di Mercurio nella sua evoluzione intorno al sole. L'umidità è pari al 99% e fa sembrare Saigon una città dal clima secco.
Le zanzare sono fameliche e la gente trasuda così terribilmente che le camice di tutti i white collar sono chiazzate stile sindone dal sudore.

In questo meraviglioso contesto Fiona si appresta a dirigersi in un punto della città servita dal tram n° 25458.
Ma cosa scopre una volta arrivata alla fermata (pezzata ed inseguita dalle zanzare)?
Scopre che la fermata è soppressa e in un punto non meglio specificato, tipo: "in via del Pappapero all'angolo con via fico d'india", dovrebbe trovarsi l'autobus sostitutivo.

Due rapidi incisi:
  1. A milano dal 1/08 si scatenano in selvaggi ammodernamenti delle linee tramviarie, come se in città i mezzi pubblici non servissero più a nessuno. Ciò genera un disastro per quei poveri sfigati che restano in città e vorrebbero solo arrivare a casa dopo una triste e afosa giornata lavorativa;
  2. Non si sa come mai ma nella sostituzione di un lunghissimo tram come il 25458 l'ATM scelga autobus grandi come un Fiorino Fiat, regalando ai già sfigati abitanti estivi della città, momenti di assoluta (e poco fraterna) vicinanza.
In ogni caso, Fiona arrivò finalmente alla via del Pappapero e trovò il bus sostitutivo gremito di gente come una navetta che porta da Famagosta al Forum di Assago durante un concerto dei Pooh o dei Nomadi o di Iva Zanicchi, insomma di un gruppo che ha un seguito di una certa età.

Fiona si fiondò verso l'ultimo posto a sedere, visto che l'aspettavano 6.000 fermate e non aveva voglia di essere sbattacchiata ad ogni frenata contro le braccia nude e umide dei suoi vicini, MA...

..Ma un nonnino dall'aria perbene e senza puzza di naftalina nei vestiti stava avvicinandosi.
Si instaurò il classico momento di sospensione in cui Fiona educata,ma molto depressa disse:
"Prego, si sieda lei"
e lui:
"No,no, si figuri"
e lei:
"Ma si figuri lei! Io scendo tra poche fermate" -Maledetta coscienza bugiarda-
e lui:
"No, no davvero si sieda lei signorina"
e lei:
"No guardi, insisto"
e lui, spiazzandola totalmente:
"Signorina, insisto io, con una donna mai!"

Fell in love

L'anziano che ad occhio e croce è nato prima della seconda guerra mondiale crede ancora nella cavalleria, quella stessa cavalleria che gli uomini di oggi hanno perso.

Gli uomini di oggi sono quelli che non si alzano sui mezzi per cedere il posto (neanche a donne evidentemente in attesa), quelli che non cedono il passo e non aprono la porta, quelli che ti fanno portare da sola la valigia.
Quelli insomma che credono che per averci concesso (??) pari diritti, loro siano in credito e quindi  in dovere di diventare degli emeriti tamarri.


mercoledì 18 aprile 2012

Il momento peggiore dei matrimoni

Il peggiore momento di un matrimonio non è quando vai a casa dell'amica sposa e la vedi in fibrillazione con indosso  improbabili vestagliette di seta che non metterà mai più in tutta la sua vita.

Non è neanche quando devi stare in posa con altre povere malcapitate per le foto orrende in camera da letto/in camera da pranzo/al pianoforte/vicino le tende/guardando le coppe vinte in adolescenza ecc.ecc.

Non è la chiesa, il lancio del riso, il momento della commozione generale dell'Ave Maria, o la nonna che rischia l'infarto sul "si, lo voglio".

Nemmeno quando entri in sala al ristorante e tu, proprio tu, sei il posto dispari in un tavolo con numero di sedie sempre pari.

No, nulla di tutto ciò.

Il momento in assoluto peggiore, il più umiliante, il più degradante, è di certo il temibile
lancio del bouquet.

Quando si sposa la prima amica, le altre sono tutte lì  nel gruppo al quale verrà lanciato il bouquet, a farsi delle grandi risate e a darsi gomitate scherzose(?), facendo pronostici su chi prenderà sto benedetto mazzetto.

Man mano che i matrimoni si susseguono (e mai nell'ordine di chi prende il mazzetto), il nutritro gruppo diminuisce..
.. le altre restano sedute al tavolo e con l'aria malvagia della matrigna di Biancaneve, ti guardano dall'alto del loro anulare pesante o della loro panza o della loro "ciccia post panza  con neonato urlante" e tu sei immancabilmente li, chiamata dal tizio del piano bar: "su su Fiona vieni anche tu a prendere il mazzetto".

All'ultimo matrimonio, con una plastica movenza alla Buffon e con una sola mano, Fiona dichiara ( e una foto lo prova) di aver agganciato il tanto agognato mazzetto, che la sua migliore amica S. con amore fraterno e un po' di compatimento, le aveva praticamente lanciato in testa.

Da dietro però una invasatissima fidanzatina si è lanciata stile giocatore di baseball che cerca di recuperare un Home Run, scippando Fiona del mazzetto.
Fiona però nell'arco di tre secondi ha ritenuto opportuno mollare la presa per non sottoporsi alla pubblica gogna delle domande post aggancio dal tizio del piano bar, del tipo
"...e chi è il fortunato?"..

..No, non se la sentiva di sfoggiare una supercazzola davanti a trecento invitati.

martedì 17 aprile 2012

Quando te lo dice anche il dottore...

Dal giorno in cui compi i 30 le domande vertono su due soli e scontatissimi argomenti:
1) e quando ti vediamo in bianco?
2) e quando inizi a fare dei bimbi?
ecco, glissare queste due domande diventa praticamente una tipologia di sport.
Le scuse sono le più disparate e quando finiscono c'è sempre la risposta stile "supercazzola":
- "ah si, mmhh spataparru snsoiiu saso"
- "eeehhh?"
- "Prrrrr"

Oggi però Fiona si è trovata ad andare dal suo medico perchè negli ultimi tre giorni un simpatico e virulento virus gastrointestinale l'ha costretta a diventare la regina del più umile degli scranni.

Il Dott. L che è un simpatico ometto di mezz'età, dopo la prescrizione dei fermenti, della dieta e di altre sciocchezzuole le ha detto:
"Beh, allora, quando pensa di fare un paperotto?"
"scusi?"
"Eh si, insomma ne ha trenta, cosa vuole aspettare ancora?"

Caro Dott. L,
che sopporta le mie paturnie e i momenti di incoercibile ipocondria, lei mi sta simpatico e la stimo molto perchè è un medico di famiglia che quando ti fa male la gola te la guarda davvero, che ascolta quello che hai da dire, che non ha fastidiose e incazzose segretarie che ti fanno attendere ore.

Ecco, Dott. L, per rispondere alla sua:
quello che aspetto in effetti è un tizio che comprenda nel suo intimo che io, proprio io e il mio meraviglioso patrimonio genetico possiamo essere quelle "giuste" per la procreazione.
E magari che non si droghi, lavori e non picchi i bambini (almeno il minimo indispensabile pretendiamolo Doc!).

E caro dottore, siccome vengo dal sud Italia ed ho una madre anziana, prima del passaggio alla gravidanza dovrei fare un passaggio in comune, se non addirittura in chiesa, altrimenti rischierei un suo infarto e di certo dovrei tatuarmi la A di adultera (o meglio la B di buttana industriale) in fronte.

E ancora una cosa, ovviamente dottore, anche se trovassi tutto ciò, non è detto che in fin dei conti mi piacerebbe, perchè si sa che le donna è mobile ed io ho il peso specifico dell'uranio abbinato alla stabilità della nitroglicerina.

"Comunque, grazie per la ricetta e arrivederci!"

lunedì 16 aprile 2012

Sto Creando un Mostro

La nipotina C. frequenta la prima elementare ed ha già consumato 8 quadernoni di Italiano e 8 di Matematica. Sa fare la divisione in sillabe, studia scienze, Inglese e fa esercizi di addizioni e sottrazioni come passatempo.
Fiona alla sua età sapeva giusto scrivere nel rigo largo e imparava a memoria la poesia per l’esame di primina e non molte altre cose, per quanto rimembra.
Super M. ha lasciato in eredità a Fiona un enorme Ego e degli enormi piedi (le due cose non sono correlate, ma haimè, entrambe sono eredità).
Oggi Fiona cerca di trasferire parte del suo enorme Ego ai nipoti tutti e pare esserci vagamente riuscita con la nipotina C….
riporto di seguito testuale conversazione telefonica:
F: “Ciao tesoro, come va la scuola?”
C: “Bene zia Fio, oggi abbiamo studiato la poesia di Pasqua”
F: “Bravissima, e l’hai imparata tutta?”
C: “Si, tutta! E la maestra mi ha dato Brava, Bravissima e 10 stelline per i compiti che abbiamo fatto in classe!”
F: “Bravissima! Tu devi sempre essere la più brava.. Sai, mi ha detto un uccellino che sei la prima della classe”
C: “E ti ha detto bene l’uccellino, infatti è proprio così”
Piccoli Presidenti del Consiglio crescono, alla faccia del metodo Montessori.